Coppa Pizzeria 2019 - Quelli che... il calcio è solo un pretesto

Coppa Pizzeria – Quelli che… il calcio è solo un pretesto

Due contro due su strada o mattonelle, porte piccole, sponde, arbitri da comprare, striscioni, fumogeni. Regole? Non ci sono regole. Soprattutto se, dopo svariati anni a Berlino, la Coppa Pizzeria si gioca in casa, in Italia, nella Fondazione dei Quartieri Spagnoli a Napoli.

 
Coppa Pizzeria 2019 - Quelli che... il calcio è solo un pretesto
 

Più di trenta squadre a tabellone tennistico, divise in due lati: uno favorevole agli amici del “Palazzo” (Daniele Sigalot, l’organizzatore e fondatore), tra match assurdi e goliardia, un altro decisamente più complicato riservato alle new entry e ai “reietti”. Benvenuti alla Coppa Pizzeria.

Non è la prima volta che partecipo in coppia con il nome di “The Begbies”, nonostante l’iscrizione sia una cosa molto simile al Fight Club, ma ogni anno l’evento è sempre qualcosa di unico e originale. Difficilmente descrivibile in poche righe.
 

Il calcio?

Non è un caso che per tutte queste righe non l’abbia ancora menzionato. In realtà ci si dovrebbe giocare, ma il suo ruolo è molto marginale e relativo.
Tra una birra e l’altra, ci si trova così ad assistere nel giro di un paio di partite iniziali a ragazze impegnate in prese stile MMA, motorini parcheggiati davanti alla porta (sì, al posto del metaforico bus), olandesi vestite da cono segnaletico, arbitri corrotti, costumi da “Indovina Chi?”, danesi in versione Tartarughe Ninja che giocano in quattro e con due palloni.

Non mancano nemmeno i fumogeni, gli striscioni e la contestazione della vecchia guardia della Coppa Pizzeria, contraria all’organizzazione dell’evento fuori da Berlino e alle nuove squadre presenti nel torneo.

 
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C’è anche chi punta tutto sulla Coppa Narciso, il trofeo riservato al miglior costume. E così, dopo una lunga camminata tra i Quartieri Spagnoli, arriva anche un uomo vestito da signora dello spot della Ferrero Rocher, con tanto di compagna nel ruolo di Ambrogio.

Ma il calcio?

Bè, con il passare delle partite qualcosa c’è. Quest’anno ci sarebbe anche una rappresentativa l’A.S. Velasca, il club dilettantistico che si è autoproclamato a fasi alterne “seconda” e “terza” squadra di Milano. Sono venuti in tanti, armati di bandieroni, tifo e un commovente servizio fotografico su Instagram.
Vogliamo ricordarli così, prima che ai rigori venissero eliminati da me e il mio socio in semifinale.

In fondo qualcuno doveva pur mantenere vive le tradizioni di ostilità nei confronti delle new entry e non farle arrivare fino alla fine. E chi doveva farlo se non i Begbies, dopo un torneo di tutto cuore e catenaccio?

La finale, tra spumante versato sul campo durante la partita e altri deliri vari, l’abbiamo persa malamente contro i Pugcek, squadra storica della competizione eliminata e improvvisamente ripescata (le magie della Coppa Pizzeria), nel tripudio generale.

 
Coppa Pizzeria 2019 - Quelli che... il calcio è solo un pretesto
 

Alcol, grigliate, postumi di partite, hangover del weekend e invasioni di suore (quelle vere!), che vogliono parcheggiare dentro il campo, hanno fatto il resto, per rendere tutto ancora più indimenticabile e negli almanacchi della Coppa.

Ma insomma, alla fine, il calcio?

Bè, ogni anno è solo un pretesto per molto… molto altro.

 
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