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#Mondiali2014: tweettare con cautela. Morganella, i coreani e de Coubertin

“Avviciniamo le nazioni diverse con le amichevoli lotte dello sport e possa l’osservanza leale delle regole che presiedono ai nostri Giochi aprire le loro anime a quel sentimento di reciproco rispetto, che è il fondamento della pace fra i popoli”. Con queste parole, nel giugno 1894, in occasione del Congresso Internazionale di Parigi, il barone Pierre de Coubertin proclamava la rinascita dei Giochi Olimpici.

Centodiciotto anni dopo, nel 2012, un ventitreenne terzino svizzero (con origini italiane) riponeva nel cassetto ogni traccia dello spirito olimpico. L’importante è partecipare? No, in una qualsiasi partita di calcio quel che è conta è vincere e, se possibile, stravincere. Figurarsi in un’Olimpiade, un evento che nella carriera di un calciatore capita – se fortunato – una volta nella vita.
Michel Morganella, calciatore di proprietà del Palermo, lo scrive pubblicamente su ‘Twitter’ alla vigilia della partita Svizzera-Corea del Sud di Londra2012. La tensione in casa elvetica è alta: la formazione di Tami è obbligata a vincere contro la squadra ‘materasso’ del girone B, dopo il passo falso nella gara del debutto contro il Gabon di Aubameyang (1-1 il risultato).
Servono i 3 punti per poter sperare nel passaggio del turno. Ma a Michel non basta vincere, lui vuole di più: “Voglio abbattere tutti i coreani. Andate a darvi fuoco, banda di handicappati!” il suo tweet a poche ore dal match. Lo scrive in dialetto verlan (un gergo francese che inverte le sillabe) e anche per questo il messaggio arriverà agli occhi del Comitato Olimpico Svizzero con diverse ore di ritardo, solo dopo la segnalazione di un quotidiano elvetico.

La decisione è immediata e irrevocabile: il giocatore viene espulso e rispedito con disonore in patria, colpevole di aver “discriminato, insultato e violato la dignità della nazionale sudcoreana, nonché del popolo sudcoreano”.
Intanto, però, Michel ha fatto in tempo a scendere in campo contro la Corea del Sud, più motivato che mai. I coreani non sono stati abbattuti e tantomeno si sono dati fuoco. Il tabellino al fischio finale dell’arbitro recita 2-1 per gli asiatici. Addio sogni di gloria per la Svizzera, ‘virtualmente’ eliminata dopo solo due partite giocate.

Calciatori che state prendendo parte al Mondiale 2014, tweettate con cautela: vi risparmierete una grande, sonora figura di merda!

[racconto di Stefano D’Alessio per TheBegbieInside.com]

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