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Mido: risse e gare clandestine con Ibrahimovic. Quando Begbie arriva da Il Cairo

Tagliamo subito la testa al toro. Al Faraone Stephan El Shaarawy The Begbie Inside preferirà sempre e soltanto lui. L’ex giocatore di Ajax, Roma e Tottenham Mido. Il motivo? Veramente ce n’è più di uno e difficilmente qualche grande prestazione del talento del Milan con la cresta cambierà la mia opinione.

Perché c’è qualcosa di insano, e al tempo stesso di romantico, in un attaccante da 190 cm per 80 kg che nei primi anni di carriera manteneva la media di un gol ogni due partite in giro per l’Europa e d’un tratto si è bloccato. Per poi ritirarsi a soli 29 anni.

Dall’Egitto con lo Zamalek al Belgio, fino all’Ajax

Abdelamid Hossam Ahmed Hussein, in arte Mido, esplode a 16 anni in Egitto, nel 1999, con la maglia dello Zamalek. 3 gol nelle sue prime 4 gare ufficiali in prima squadra e i belgi del Gent lo acquistano immediatamente. Per il giovane talento egiziano allontanarsi da casa e dalla famiglia si rivela un trauma, ma stringe i denti e alla sua prima stagione in Europa riesce a realizzare 11 gol in 23 partite, attirando su di sé l’attenzione dell’Ajax. Ad Amsterdam parte forte e si ambienta alla perfezione, quasi troppo, diventando, oltre che l’uomo di punta della squadra di Ronald Koeman, una presenza fissa nei locali notturni della città olandese.

Le gare d’auto clandestine e la rissa di Mido con Ibrahimovic

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Mido beve e non fa vita da professionista. Ma anche i “bacchettoni” dell’Ajax, da sempre molto rigidi sul rispetto delle regole dei giocatori, non osano lamentarsi troppo di un giocatore che segna un gol ogni due partite, ed è in grado di formare una coppia straordinaria con un altro giovane talento della squadra: Zlatan Ibrahimovic. Già, proprio insieme a Ibra Mido formerà per due stagioni una coppia di ragazzi terribili sia dentro che fuori dal campo. Memorabili, come riportato nell’autobiografia dell’ex compagno Andy van der Meyde le loro uscite notturne, che spesso terminavano con gare di auto clandestine sull’anello autostradale di Amsterdam.
“Mido è come me, ma peggio”. Spiegherà qualche anno dopo Ibrahimovic, e infatti poco tempo dopo le gare clandestine e i deliri notturni Mido inizia a comportarsi male anche in campo. Si fa espellere, litiga con i compagni e chiede di essere ceduto. La goccia che fa traboccare il vaso è proprio una discussione con i colleghi in spogliatoio, con Ibrahimovic nei panni inediti di difensore del gruppo. Mido non ci sta, accusa tutti di essere dei perdenti e in preda alla follia lancia una forbice verso l’attaccante svedese, che viene mancato di un pelo. L’Ajax non ne può più. Cede Mido in prestito al Celta Vigo per pochi mesi, in cui il giocatore continua comunque a mantenere una media gol impressionante e nell’estate 2003 lo vende a titolo definitivo all’Olympique Marsiglia.

Mido vs. Drogba

Vuoi che un matto come Mido non si trovi bene a Marsiglia? L’ambientamento è veloce ed inevitabile e l’attaccante egiziano legherà presto con il suo compagno di reparto Didier Drogba, finché qualcosa si rompe. “Uscivamo spesso insieme, ora non mi risponde nemmeno al telefono” racconta Drogba, colpevole, secondo Mido di avergli rubato il posto da titolare nel corso della stagione. L’attaccante de Il Cairo, in ogni caso, chiuderà la sua esperienza con una discreta media di 7 gol in 22 partite.

Mido alla Roma e la sfida a Ibrahimovic

Mido litiga Egitto Hassan Shehata

Abbandonato Drogba e l’esperienza all’Olympique Marsiglia, la strada di Mido si incrocia di nuovo con quella di Ibrahimovic nel 2004: questa volta da avversari. Nella stessa sessione di calciomercato, infatti, lo svedese approda alla Juventus, dopo essere stato per lungo tempo un obiettivo della Roma, che per tutta risposta acquista proprio Mido. “Ibrahimovic è bravo, ma io segno di più”, sono queste le drammatiche dichiarazioni dell’attaccante egiziano al suo approdo nella capitale. In realtà, osservando le statistiche dei due giocatori nell’Ajax aveva anche ragione, ma Ibrahimovic inizierà la sua ascesa con la maglia bianconera, Mido, invece, in giallorosso getterà le basi per il suo crollo verticale.
8 presenze stagionali e nessun gol, la sua peggiore stagione di sempre. La Roma lo bolla in fretta come “oggetto misterioso” e la stagione successiva lo manda in prestito al Tottenham. Tra i bagordi di Londra Mido si esalta e torna in doppia cifra, tanto da convincere gli ‘Spurs’ ad ingaggiarlo a titolo definitivo. E’ la fine. Guadagnata la conferma nel club londinese Mido torna a concentrarsi più sui piaceri notturni che sulla carriera. In Nazionale viene escluso per sei mesi dopo un litigio con il ct e intanto appare lento, sovrappeso (pare fosse un affezionato della catena di fast food KFC), svogliato e incazzato con il mondo. Come Ibrahimovic, dunque, ma peggio.

Il declino

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Capita l’antifona il Tottenham se ne libera nel 2007, Mido diventa un girovago del calcio inglese: va al Middlesbrough, al Wigan, torna in patria allo Zamalek, e al West Ham ma praticamente non riesce più a segnare. Dalla disperazione torna all’Ajax, dove scende in campo per sole 6 volte, poi di nuovo allo Zamalek e al Barnsley, dove nel 2012 gioca solo una partita prima di appendere gli scarpini al chiodo a 29 anni.
Dal gennaio 2014 è diventato allenatore del club che l’ha lanciato, lo Zamalek. Una delle sue ultime prodezze Mido la regala ai fanatici di Twitter. Accusato da un blog di preferire il KFC all’area di rigore, l’egiziano è intervenuto rispondendo al tweet con un tocco di classe dei suoi: “Amico mio, il mucchio di soldi che ho fatto con il calcio in questi anni è abbastanza per scopare tua madre per 20 anni”. Come Ibrahimovic, ma peggio. Chapeau!

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