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“Mà, vado a giocare in Estonia”. La fuga del giovane Damiano Quintieri

Da Terranova da Sibari (Cosenza) a Tallinn. 3241 km per non arrendersi e continuare il sogno di fare il calciatore nella vita. Si parla tantissimo, soprattutto negli ultimi anni, di fuga di cervelli o di giovani talenti dall’Italia. Quest’ultimo è il caso anche di Damiano Quintieri, classe 1990, approdato nell’estate 2011 al Kalju Nõmme, in Estonia.
La carriera di Quintieri inizia nell’Inter Logus Tarsia, per poi proseguire nel settore giovanile dell’Inter, quella vera, dal 2005 al 2008. Centrocampista dai piedi buoni, approda successivamente nel Pisa di Giampiero Ventura, dove esordisce in Serie B, ma l’improvviso fallimento del club toscano lo porta a girovagare poco dopo tra Lega Pro e Serie D con le maglie di Montichiari e Valle Grecanica.
Sembrano già i titoli di coda sulla carriera di una delle tante promesse mai mantenute del mondo del calcio. Ma Damiano Quintieri è diverso (altrimenti non comparirebbe su ‘The Begbie Inside’), non trova un lavoretto da personal trainer in palestra o uno stage in ufficio: non demorde e tenta il tutto per tutto. “Il mio procuratore aveva qualche contatto in Estonia – racconta Quintierimi ha proposto questa esperienza e ci sono andato”. Un salto nel vuoto, “senza particolari accoglienze da grande acquisto e un primo impatto non facile da superare, sia per la lingua sia per le temperature, che arrivano fino a -27°C. Ma col passare del tempo mi sono abituato”. Può dirlo forte, visto che, dopo sole 5 partite, aveva già messo a segno 4 gol e al termine della seconda stagione si è distinto come uno dei trascinatori della squadra che ha conquistato il campionato estone nel 2012.
Nessun atteggiamento da celebrità, però, “il calcio in Estonia – prosegue Damiano durante la nostra chiacchierata – è uno sport come altri, il livello è buono ma vengono circa 2 mila spettatori nelle partite importanti. Andiamo nelle scuole per cercare di diffonderlo, è tutto vissuto in modo più leggero rispetto all’Italia e non siamo considerati stelle”. Nemmeno quando il Kalju Nõmme finisce per giocare il secondo e terzo turno dei Playoff di Champions League, con HJK Helsinki e Viktoria Plzeň, e Quintieri segna 3 gol in 4 partite. “Sono emozioni che ti fanno crescere tanto, difficili da spiegare a parole. Sensazioni forti”, per un ragazzo che comunque ribadisce di non aver nessuno spirito di rivalsa nei confronti del calcio italiano che non ha voluto puntare su di lui. “Preferisco far parlare i fatti, dopo le mie buone prestazioni ci sono stati degli interessamenti in Italia (si parla addirittura della Roma, ndr), staremo a vedere”. Damiano, in ogni caso, non è affatto pentito della sua scelta e consiglierebbe un’esperienza simile a qualunque giovane calciatore, “nonostante sia una decisione a lunghi tratti difficile da portare avanti”. Il fatto che Tallinn sia, per sua stessa ammissione, “uno dei posti con la percentuale più alta di belle ragazze e che la vita notturna per i calciatori sia abbastanza movimentata anche in Estonia”, però, aggiungo io, potrebbe anche alleviare per un po’ la mancanza dell’Italia e di mammà.

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